Davide Dall’Osso | Il Giardino Segreto

 

30 marzo 2019 | Bagno Vignoni, Siena

30 Marzo – 30 Giugno 2019

Mostra diffusa di Davide Dall’Osso nel Borgo di Bagno Vignoni.

Il Comune di San Quirico d’Orcia sceglie per la stagione del 2019, per la tematica I Paesaggi del Benessere l’artista Davide Dall’Osso come protagonista della Vasca di Santa Caterina in Bagno Vignoni.
I Paesaggi del Benessere è la rassegna che San Quirico d’Orcia dedica a Bagno Vignoni, centro termale noto nel mondo per la sua “piazza d’acqua”. I Paesaggi del Benessere accompagnano ogni anno il risveglio primaverile delle acque “sacre alle naiadi”, con una serie di iniziative tra cui convegni, presentazioni di libri, musica.

L’iniziativa dedicata all’arte contemporanea nel 2019 sarà interpretata dalle opere fluttuanti di Davide Dall’Osso sulle acque della Vasca di Santa Caterina, conosciuta anche come Piazza delle Sorgenti.
L’artista Davide Dall’Osso si è misurato con diverse forme d’arte trovando nella scultura la sua forma di espressione ed esplorazione, con esperienze anche a carattere internazionale sia per collaborazioni che esposizioni.
Per Davide Dall’Osso ogni installazione è una drammaturgia. Scrive con i suoi personaggi scultorei, un nuovo testo fatto di immagini evocative. I personaggi entrano in scena uno dopo l’altro all’interno del suo “giardino segreto” che oggi è rappresentata dalla vasca di Santa Caterina a Bagno Vignoni.

Perché “giardino segreto”?
Il giardino segreto è per Dall’Osso quel luogo aperto appartato che c’è in ognuno di noi e che a volte rimane segreto anche a noi stessi; quel luogo di libertà, quel luogo forse che abbiamo scoperto da bambini come nel libro “il giardino segreto”. I bambini si avventuravano in questo giardino e riscoprivano, attraverso la natura,
la loro identità, la loro forza e il loro essere umani. Dall’Osso ha aperto in qualche modo il suo giardino segreto dal quale ne sono uscite queste figure danzanti, questi fiori che danzano sopra le acque, il cui riflesso diventa un fiore sbocciato sull’acqua come le ninfee; l’idea è che loro danzino, raccontino e cantino sia il
giorno che la notte, quando si immergono nella luce. Al sorgere del giorno, la nebbiolina dell’albeggiare, che si innalza dalle acque calde della vasca termale, si unisce con il riverbero dell’acqua e insieme ai riflessi, le figure sembrano danzare sfiorandone la superficie.
L’acqua come elemento liquido, come la società liquida che ora è in cerca di una libertà umana, un’idea di libertà come identità, dove tutti possono esprimere loro stessi al massimo delle loro possibilità.

Per Dall’Osso la libertà è un tema essenziale della sua ricerca spirituale, la libertà di poter essere se stessi e di poter esprimere al massimo le proprie potenzialità. “La prigionia più grande alla quale un essere umano oggi possa essere condannato è quella di non poter avere una terra, dove poter esprimere ciò che
profondamente sa di essere”.
Le ultime due presenze che “entrano il scena” nell’installazione, sono i “ Duellanti”. Due centauri, due figure ibride, due figure liquide che si sono autodefinite e che si sono incontrate; autodefinite singolarmente, non come coppia. Si sono incontrate in questo momento, si stanno studiando, si stanno confrontando come due duellanti nel loro rituale d’amore. I “Duellanti” chiudono la porta di questo giardino segreto di Bagno Vignoni facendo presagire che forse non hanno ancora trovato la loro terra e che continueranno nella ricerca di un luogo dove esprimere ciò che profondamente sanno di essere.

Le creazioni dell’artista sono frutto di una ricerca non solo estetica, ma intimamente unita ad una ventennale costante sperimentazione scultorea sui policarbonati, attraverso una gestualità che non conosce riproduzioni.
La riutilizzazione di scarti industriali di policarbonato per circa l’80% della totalità ed il processo di creazione ecosostenibile, fanno delle opere non solo un lascito artistico ma anche un messaggio, un invito alla consapevolezza, alla sostenibilità e soprattutto un impegno di una forma d’arte rispettosa della natura. I materiali di recupero, scelti uno ad uno dallo scultore, con spessori, tipologie e marche differenti portano ogni realizzazione alla sua unicità.